Momentum Vitae est meditatio


BENVENUTI, il mio progetto sul web nasce con l'intento di conservare e condividere

gli insegnamenti di Anapanasati e Vipassana al fine di affrancarsi dalla sofferenza esistenziale

con la guida di un insegnante autorizzato. Questo secondo la dottrina del Buddismo Theravada,

nella tradizione birmana di Sayagyi U Ba Khin, in memoria del suo allievo John Earl Coleman.

Tali insegnamenti sono preservati e perpetuati per il beneficio delle future generazioni,

per questo sono conservati con l’indicazione protettiva della perfezione, verità e devozione.

Tutte le nostre azioni sono dirette nello spirito del Damma.


WELCOME, my web project was born with the intention of preserving and sharing

the teachings of Anapanasati and Vipassana, in order to be free from existential suffering

with the guidance of a licensed teacher. This according to the doctrine of Theravada Buddhism,

in the Burmese tradition of Sayagyi U Ba Khin, in memory of his student John Earl Coleman.

Such teachings are preserved and perpetuated for the benefit of future generations,

for this reason they are preserved with the protective indication of perfection, truth and devotion.

All our actions are directed in the spirit of the Dhamma.


Il buddhadhamma: Anatta (Vacuità)

La Profondità del Nibbana
di John Coleman

Incominciamo la pratica dopo aver considerato la profondità di Nibbana confrontato alla banalità della maggior parte di altre nostre ricerche. Essere consapevoli del respiro, in questo modo mantenendo la mente silenziosa e allerta. Sperimentando qualsiasi sensazione che sia riconoscibile, così com’è, senza qualunque tentativo di cambiarla per mezzo di attaccamento e avversione (la causa della sofferenza), rapportandosi con loro, ed essere sempre consapevoli della loro natura mutevole (Anicca). La mancanza di questa comprensione d’Anicca è ignoranza: la causa-radice della sofferenza.

Realizzare che le sensazioni sono ostacoli d’energia di densità variabile, che manifestano se stesse come una completa gamma di sentimenti che portano dall’agonia all’estasi e vari tipi di malattie. Questo sentire è il risultato della legge naturale che risolve se stessa attraverso la Legge di Causa ed Effetto (kamma). Realizzare che la sofferenza è un risultato del fatto che queste congestioni d’energia non sono ancora state risolte.

Realizzare che queste energie congestionate possono creparsi e incominciare a fluire via attraverso la pratica della meditazione. Sperimentare queste sensazioni che addirittura si dissolvono e vanno via nella vacuità. Fare tutto questo praticando ORA, le nostre aspirazioni saranno esaudite e vi sarà pace ORA.

Tutto questo è così semplice che può sembrare troppo difficoltoso considerare che sia entro i limiti della nostra volontà o determinazione. Avete valutato l’alternativa? Meditate ORA. Troverete che è molto più facile e utile di quello che possiate pensare. E’ stato fatto nel passato. Si sta facendo ORA. Può essere fatto ORA, da voi. Non dovete ritirarvi in una grotta nelle montagne, o nascondervi nella jungla. Può essere fatto in modo appropriato dove siete, ORA. Non c’è bisogno d’interferire licenziando i vostri doveri mondani, impegni o responsabilità. Di fatto l’esecuzione di questi doveri diventerà più facile e il loro compiersi più favorevole al nostro proprio benessere e al benessere degli altri. Fatelo ORA. Riconoscendo il respiro. Riconoscendo Anicca. Di sicuro batte i cocktail party per superare l’inquinamento e lo stress della vita moderna.

Ogni tessuto, cellula, molecola, atomo, elettrone è vivo con attività. Questa è la legge della vita, la legge del Kamma che risolve se stessa. Sentite tutte queste sensazioni nascere e dileguarsi (Anicca) e trascorrere via nella vacuità. Non cedete. Dopo avere stabilizzato voi stessi nella pratica, i quattro stati sublimi: Gentilezza Amorevole, Compassione, Gioia Simpatetica, ed Equanimità saranno così naturali come il vostro respiro. Sarete in grado di condividere tutto quello che avete, con i deprivati, i depravati e privilegiati, con tutti gli esseri ovunque, senza disparità, con tutti gli esseri, ovunque.

Liberi dalla delusione, attaccamento, avversione, gelosia e orgoglio. Liberi dallo stress, ansietà, risentimento, tensione, depressione e preoccupazione. Pieni di Amore Profondo (Metta), c’è grande gioia. Riconosciamo il respiro. Riconosciamo Anicca. Voi sorriderete perchè avrete qualche cosa di cui sorridere. Preferite la luce o l’oscurità? … Se spendessimo soltanto una frazione del nostro tempo meditando, di quello che spendiamo a guardare la televisione, leggere novelle romantiche, andare al cinema, guardare il calcio, la vita sarebbe molto più gioiosa e confortevole. Immaginiamo che cosa otteniamo se pratichiamo con regolarità e continuamente.

Ogni momento è un’opportunità. Prendiamo pieno vantaggio da questa breve vita e non perdiamo una possibilità. Facciamolo ORA. Noi conosciamo la sofferenza che esiste adesso, non conosciamo che cosa si trova davanti. Quando la mente comprende il respiro, essa è allerta e silenziosa. Quando la mente è allerta e silenziosa, noi comprendiamo Anicca, Dukkha e Anatta. Quando sperimentiamo Anicca, Dukkha e Anatta, siamo liberi dall’ignoranza. Quando siamo liberi dall’ignoranza, siamo liberi dalla sofferenza. Il respiro è con noi tutto il tempo. Quanto a lungo sta la mente con il respiro? ...

Il Buddha non insegnò la sofferenza, egli insegnò la fine della sofferenza. Qualunque cosa che abbia un inizio ha una fine. Noi comprendiamo la sofferenza ... ma comprendiamo la fine della sofferenza? ... Dopo che ogni cosa è stata detta e fatta, qual è lo scopo della vita? ...

da Buddismo Laico / marzo 2012

Andiamo!
di John Coleman

Ogni cosa è in decadimento e cade a pezzi. Non c’è niente al quale attaccarsi. C’è solo vacuità. Pace.

Andiamo! 

Ogni cosa è in decadimento e cade a pezzi. Ogni cosa si dissolve nella vacuità. Non c’è niente al quale attaccarsi.

Quando c’è dispiacere non c’è amore. Quando stai soffrendo implicato con la tua sofferenza, come può esserci amore? Cos’è il dispiacere? Il dispiacere è autocommiserazione? Per favore investigate. Non stiamo dicendo che è o che non è. E’ dispiacere portato dalla solitudine, sentimento di sentirsi disperatamente soli, isolati? Possiamo guardare il dispiacere come realmente è in noi e rimanere con esso, sostenerlo e non andare via da esso? Il dispiacere non è diverso da quello che soffre. La persona che soffre vuole scappare via, fuggire, fare tutto un genere di cose. Però osservatelo come quando guardate un bambino, un bel bambino, per tenerlo, senza mai scappare da esso. Allora voi vedrete da voi stessi, se veramente guardate in profondità c’è una fine alla sofferenza. E quando c’è una fine al dispiacere, c’è passione, non lussuria, non stimolazione sensoriale, ma passione. (Krishnamurti)

C’è sofferenza. Non c’è fuga dalla sofferenza.
La sofferenza cade a pezzi.
Quando nessun tentativo è messo in atto per fuggire dalla sofferenza, la sofferenza termina.
La sofferenza è il me che soffre.
Il me che soffre è la sofferenza.

Non c'è niente da fare
di John Coleman

Non c'è niente da fare. Non c'è niente che dev'essere fatto. Non c'è un posto dove andare. Non c'è obbiettivo. Non c'è niente che possa essere fatto. Non c'è niente che possa essere cambiato. Non c'è niente che ha bisogno di essere cambiato.Non ci sono regole. Non ci sono restrizioni. Non ci sono precetti. Non ci sono decisioni da prendere. Non ci sono abitudini da vincere.Non c'è lotta, non c'è conflitto. Non c'è tensione, non c'è fatica.

C'è vacuità. C'è inesistenza. La vacuità non è un obbiettivo. L'inesistenza non è un obbiettivo. Non c'è un obbiettivo. C'è il qui e c'è l'ora. Il qui è vuoto. L'adesso è vuoto. 

La forma è vuota. I sentimenti sono vuoti. Le formazioni mentali sono vuote. Il contatto è vuoto. Il gusto è vuoto. Gli odori sono vuoti. I suoni sono vuoti. Le visioni sono vuote. Le sensazioni sono vuote. La coscienza è vuota. La forma è vuota. 

La vacuità non è l'apparenza. La vacuità non è sentire. La vacuità non è percepire. La vacuità non sono le formazioni mentali. La vacuità non è la forma. 

Non c'è il sentiero. Non c'è la via. Non c'è parte. Non ci sono insegnamenti. Non c'è un sistema. Non c'è niente da ottenere. Non c'è raggiungimento. Non c'è scelta. 

Non ci sono ostacoli. Non ci sono problemi. Non ci sono difficoltà. Non c'è paura. Non c'è colpa. Non c'è ... (?). Non c'è vergogna. 

Non c'è attaccamento. Non c'è desiderio. Non c'è scopo. Non c'è aspirazione.
...
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