Momentum Vitae est meditatio


BENVENUTI, il mio progetto sul web nasce con l'intento di conservare e condividere

gli insegnamenti di Anapanasati e Vipassana al fine di affrancarsi dalla sofferenza esistenziale

con la guida di un insegnante autorizzato. Questo secondo la dottrina del Buddismo Theravada,

nella tradizione birmana di Sayagyi U Ba Khin, in memoria del suo allievo John Earl Coleman.

Tali insegnamenti sono preservati e perpetuati per il beneficio delle future generazioni,

per questo sono conservati con l’indicazione protettiva della perfezione, verità e devozione.

Tutte le nostre azioni sono dirette nello spirito del Damma.


WELCOME, my web project was born with the intention of preserving and sharing

the teachings of Anapanasati and Vipassana, in order to be free from existential suffering

with the guidance of a licensed teacher. This according to the doctrine of Theravada Buddhism,

in the Burmese tradition of Sayagyi U Ba Khin, in memory of his student John Earl Coleman.

Such teachings are preserved and perpetuated for the benefit of future generations,

for this reason they are preserved with the protective indication of perfection, truth and devotion.

All our actions are directed in the spirit of the Dhamma.


Lettere autografe

Mario & John, immagine

In questo progetto ho scelto di pubblicare alcune lettere inedite e originali di John Coleman (avute da lui in persona), scritte in calligrafia e non. Ci sono anche alcune lettere battute a macchina dallo stesso U Ba Khin, con la mia traduzione in Italiano e il commento narrativo di Fabio Zagato. Credo questo sia un modo per raccontare un pò di storia della Vipassana Birmana riferita a U Ba Khin e i suoi sviluppi nel nostro paese, l'Italia, e sottolineare la serietà, la profondità e nel contempo la semplicità di questo antico insegnamento che il mio maestro John Coleman portò avanti (anche con fatica fisica) per circa trent'anni della sua vita. Lui, qualche anno fa a Bellagio, sul Lago di Como, mi portò queste preziose lettere che condivido con voi, se ancora credete in un mondo dove la pace e l'armonia possano prevalere sulle forze negative di Tanha, Mana e Ditthi / Con Metta, Mario Amati


In this project I chose to publish some original letters by John Coleman (had by him in person), written in calligraphy and not. There are also some typed letters from U Ba Khin in person, with mine Italian translation and the narrative commentary by Fabio Zagato. I think this is a way to tell a bit of the history of the Burmese Vipassana referring to U Ba Khin and its developments in our country, and to underline the seriousness, the depth and at the same time the simplicity of this ancient teaching that my teacher John Coleman carried out (even with physical effort) for about thirty years of his life. He, a few years ago in Bellagio, on Lake Como, brought me these precious letters that I share with you, if you still believe in a world where peace and harmony can prevail over the negative forces of Tanha, Mana and Ditthi / Metta, Mario Amati


John Coleman 
di Fabio Zagato 

(...) Negli anni ‘70, andando incontro alle richieste degli studenti, John Coleman era solito, alla fine di un intensivo di meditazione, raccontare una breve storia della sua vita, in chiave un pò romanzata ed ironica. Otteneva, attraverso quel racconto e le risate che spesso provocava, l’effetto di sdrammatizzare il suo ruolo di Insegnante del Dhamma e le circostanze della sua vita, senza che questo intaccasse il nostro rispetto per lui, al contrario.  

Così, di riflesso, ci trovavamo a confrontare il suo atteggiamento con i nostri rimuginii ed auto compatimenti, ed un po’ alla volta, alla fine, ci accorgevamo di venire omeopaticamente curati dall’attitudine tetra ed enfatica con cui ognuno tende a diguazzare nei propri drammi. 

L’Insegnamento delle Quattro Nobili Verità diventava cosi non solo terribile per la sua franchezza, ma anche umano, e dato agli uomini con grande amore e comprensione per la loro irragionevole complessità. Nello stesso tempo, la grande serietà di impegno a cui ci aveva portato il lavoro svolto durante l’intensivo, ci faceva comprendere che, in John, quella benevola autoironia, quella specie di partecipe indifferenza alla storia della sua stessa vita, non erano gioco o artificio dell’io, ma nascevano spontanei da una lunga esposizione alla forza disarmante di Anicca, Ducca e Anatta.

Non cercherò di riportare quei racconti, che senza quel narratore non avrebbero più lo stesso significato. cercherò invece di ricostruire brevemente le tappe più significative della sua vita fino ad oggi, includendo in questo rapido excursus anche qualche informazione sulla nascita dell’I.M.C. Italia. John Coleman era nato nel 1933 negli Stati Uniti, in una cittadina mineraria della Pennsylvania. Dopo gli studi superiori si arruolò nell’esercito, per usufruire dei vantaggi che l’esercito statunitense offriva agli studenti che volevano compiere studi universitari. Sfortunatamente proprio durante il suo periodo di leva, la situazione in Corea si aggravò bruscamente, portando il mondo sull’orlo di una terza guerra mondiale. Imbarcatosi per la Corea assieme al suo contingente, per una serie di coincidenze fortunate venne sbarcato in Giappone e come fotografo militare si ritrovò a curare la documentazione fotografica dei processi per crimini di guerra istruiti dal tribunale militare delle Forze Alleate contro i generali giapponesi. Al termine del servizio di leva, ritornato negli Stati Uniti, fu arruolato dalla C.I.A., addestrato a condurre operazioni di “intelligence”, e spedito in giro per il mondo a compiere il suo dovere di bravo cittadino americano, cioè salvare il mondo dal Pericolo Rosso. Tra la fine degli anni ‘50 e la prima parte degli anni ‘60 si trovò quindi impegnato a girare il mondo come agente della C.I.A. approdando alla fine in Tailandia, ove rimase per un certo periodo di tempo.

Fu proprio qui che cominciò a svilupparsi il suo interesse per la meditazione, e fu qui che ebbe le prime esperienze ed i primi incontri con i monaci buddisti che insegnavano tecniche di Vipassana (v. John Coleman - La Mente Tranquilla - ed. IMC Italia). Fu cosi che alla fine, spostandosi nella vicina Birmania, giunse in contatto con Sayagyi U Ba Khin, che da allora divenne il suo Insegnante. Sayagyi era in quel periodo uno dei rarissimi laici autorizzati all’insegnamento della meditazione Vipassana, che viceversa allora era insegnata solo a monaci che avessero specifiche caratteristiche. Egli era stato autorizzato all’insegnamento da un famoso monaco birmano, il Venerabile Webu Sayadaw, e aveva sviluppato una tecnica d’insegnamento particolarmente adatta ai laici, basata sull’addestramento della mente al riconoscimento percettivo del flusso continuo di Anicca, nel corpo del praticante.

Sfortunatamente la situazione politica della Birmania era difficile anche allora, i permessi di ingresso rari ed arbitrari, e le possibilità di uscire dal Paese nulle. Questa situazione complicò molto, e per diversi anni, le possibilità di relazione tra John Coleman e il suo insegnante Sayagyi U Ba Khin. John Coleman era contemporaneamente alle prese con un altro problema, e cioè quello di liberarsi del suo lavoro alla C.I.A., con cui aveva ormai scoperto di non condividere più molti interessi, cosa che però era naturalmente abbastanza complicata. Finalmente, terminato a Washington il periodo di “raffreddamento“ al quale deve sottostare chi si voglia allontanare da quel tipo di lavoro, John Coleman fu libero di dedicare il proprio tempo alla meditazione e alla famiglia che si stava costruendo. Sono di quegli anni alcune lettere molto significative che Sayagyi U Ba Khin gli scrisse ed in particolare quelle inviate nella primavera del 1969, di cui riportiamo le copie originali e la traduzione di alcune …
LETTERA

In occasione del Nuovo Anno Birmano 1331- che inizia oggi, ti mando i miei Auguri e le mie Benedizioni, dividendo con te tutti i meriti frutto delle mie buone azioni passate. Ti prego di accettarli. Che questo messaggio sia fonte d’ispirazione per te che ti stai sforzando di raggiungere la meta di Nibbana attraverso il veicolo della meditazione Vipassana. Tu sei sempre sotto la mia guida e controllo a distanza. Ba Khin

Oltre all’affetto dell’Insegnante verso lo studente, compare in questa lettera un primo accenno ad una tecnica di lavoro che Sayagyi U Ba Khin aveva potuto sviluppare in virtù dell’alto grado di sviluppo da lui raggiunto. 

Nella lettera subito successiva, Sayagyi U Ba Khin autorizza in modo formale, all’insegnamento della meditazione Vipassana, sei laici, tra cui John Coleman. In questa lettera sono contenute importanti indicazioni riguardanti la trasmissione dell’insegnamento meditativo da Sayagyi ai suoi studenti. 
LETTERA

INTERNATIONAL MEDITATION CENTRE
31 A, INYA MYA ING ROAD UNIVERSITY
POST OFFICE RANGOON

Presidente: Thray Sithu U Ba Khin
Datato 23 Aprile 1969

I miei recenti esperimenti su corsi di Meditazione Buddista fatti con studenti fuori dalla Birmania, attraverso il controllo a distanza, sono stati abbastanza soddisfacenti e per la maggior parte incoraggianti. Le mie possibilità di andare all’estero per insegnare Meditazione Buddista continuano ad essere assai remote. Cosi ho deciso di condurre corsi di Meditazione attraverso il controllo a distanza per coloro che hanno studiato con me a Rangoon e che sono desiderosi di fare corsi di perfezionamento; ciò può essere organizzato nelle loro case in una stanza riservata alla Meditazione. Ho anche deciso di dare ai seguenti discepoli l’autorizzazione necessaria a condurre per mio conto corsi di Meditazione Buddista (Anapana e Vipassana) per nuovi studenti interessati alla meditazione, appena avrò verificato la loro competenza attraverso i corsi di approfondimento. 

Dr. L.E.W. • Washington D.C.• U.S.A.
Mr. R. H. H. (Robert Henry Hover) • California • U.S.A.
Mrs. R. D. (Ruth Denison) • California • U.S.A.
Mrs. F. L. • British Columbia • Canada
Mr. J.E.C. (John Earl Coleman) • Berkshire • UK
Mr. J.V. A. (J.Van Amersfoort) • Holland *

... Ci sarà tutti i giorni una regolare trasmissione delle mie onde-pensiero caricate di Nibbana Dhatu tra le ore 07.30 e le ore 08.30 e poi tra le ore 20.00 e le ore 21.00 (tempo standard Birmano), e durante questo periodo di tempo voi potrete con molta facilità “sintonizzarvi” con la sala/tempio dell’I.M.C. di Rangoon, in Birmania.
.... E’ proprio come il mondo delle onde radio. Come una radio ricevente deve essere abbastanza potente per potersi sintonizzare sulle trasmissioni di una particolare stazione emittente posta a grande distanza, allo stesso modo il vostro potere di ricezione attraverso Anicca deve essere abbastanza buono da permettervi di “sintonizzarvi“ con la trasmissione dalla mia sala/tempio, verso la quale deve essere rivolta la vostra attenzione....

Contemporaneamente Sayagyi inviava a John Coleman un’altra lettera, più personale, nella quale, oltre a rafforzare la prescrizione di mantenersi “sintonizzato” con la sala dove lui meditava, diceva anche:
LETTERA

L’ambizione della mia vita è stata quella di insegnare il Dhamma in Occidente. Dopo 30 anni di lavoro di ricerca e prove, con successi e fallimenti, ho raggiunto lo stadio nel quale posso considerarmi ben pronto ad insegnare il Buddha Dhamma in pratica alla gente del mondo interessata a lavorare per la meta del Buddismo. 

Ho tentato fin dal 1966 di ottenere un Passaporto per andare all’estero allo scopo di realizzare questo proposito, ma senza successo. ... Adesso ho 71 anni, e la mia salute durante lo scorso anno non è stata buona. ... Avrai notato che sei stato selezionato per dare il Dhamma (Anapana/Vipassana) per mio conto a nuovi studenti, dopo un corso di perfezionamento e avendo ricevuto la mia autorizzazione in un corso appropriato. Dal momento che sei autorizzato a fare le mie veci nell’insegnamento del Dhamma, devi essere attento nel selezionare il primo gruppo di studenti.

... E’ essenziale che tu , prima di iniziare a insegnare il Dhamma, ti sintonizzi su di me, nella sala/tempio del Centro, alle ore prestabilite delle 08.00 di mattina e delle 20.00 di sera (Tempo di Birmania ), e poi che tu divida con i tuoi studenti ciò che hai raccolto, cosi che anch’essi possano raggiungere il rifugio di Nibbana Datu, in accordo alla “Teoria del Trasformatore”...

Io credo nel lento ampliarsi del cerchio a partire dal perno centrale. Non aver fretta ad abbracciare nell’insegnamento molte persone, con il rischio che ciò generi inclinazione verso la popolarità, il potere o il danaro. Tu devi lavorare al limite delle tue capacità per evitare tutto questo. Il numero degli studenti si moltiplicherà da solo se tu sarai capace di aiutarli ad apprezzare il purificante flusso di Anicca... Ai Suoi giorni, Buddha non fu mai preoccupato dai soldi o dalle necessità. 

Budda portò avanti il Suo lavoro sulle basi di “come è dove è “, senza preoccuparsi di cos’era accaduto in passato o cosa sarebbe accaduto nel momento successivo. Io ho cercato di seguire i Suoi principi il più possibile, e spero che coloro che devono rappresentarmi seguano il mio esempio, cosi da non essere intrappolati tra le maglie della rete di Mara ... cosi è importante che tu, per prima cosa sviluppi te stesso in modo da essere in una posizione idonea e forte a sufficienza da poter insegnare il Dhamma a chiunque sia interessato...  

Ba Khin

In questa lettera, oltre a confermare a John Coleman la sua autorizzazione all’insegnamento, Sayagyi U Ba Khin riprende ancora il tema della comunicazione a distanza con i suoi discepoli. 
Richiama inoltre l’attenzione del suo discepolo su di un aspetto generale dell’insegnamento del Dhamma che gli stava molto a cuore, e cioè l’attenzione che deve avere l’Insegnante all’evitare il nascere di sentimenti, per quanto sottili, di vanità o interesse. In questo senso, quindi, va intesa la sottolineatura del fatto che la natura intrinseca dell’insegnamento è l’unico valore che deve agire sull’Insegnante nel momento in cui si appresta ad insegnare. 

Molto direttamente, le parole di U-Ba-Khin dichiarano quindi che l’Insegnante deve rammentarsi di mantenere consapevolezza costante delle reazioni dell’Io, che rimane presente in qualsiasi essere umano, è detto, fino allo stato di Arahant. Da qui la necessità, anche per l’Insegnante che divide la sua conoscenza del Dhamma con gli studenti, di mantenersi vigile ed attento a se stesso.
Inoltre Sayagyi dava molta enfasi al divieto di esercitare, per qualsivoglia ragione, alcun influenzamento su chicchessia, volto a ottenere in qualsiasi modo sostegno materiale ed economico per lo sviluppo del Dhamma. Di più, era richiesto che venisse eventualmente accettato solo l’aiuto offerto da coloro che, dopo essere entrati nel cammino di Vipassana, avessero spontaneamente desiderato dare sostegno materiale al Centro. Tale ulteriore preoccupazione aveva anche, probabilmente, una ragione locale e culturale, poiché in Asia come in Occidente, l’idea di potersi prenotare un posto in Paradiso “appoggiando“ la prenotazione con qualche offerta alla Chiesa o ai monaci, deve essere stata, o essere anche oggi, piuttosto diffusa...poiché il denaro è energia, per quanto in forma elementare, Sayagyi si preoccupava del fatto che non ci fosse energia greve, collegata a desideri egoistici o ad atteggiamenti nocivi, che venisse ad inquinare il terreno dell’insegnamento.

In Occidente, di fatto, è oggi piuttosto improbabile che un Centro di Meditazione Vipassana riceva offerte da non - praticanti in cerca di salvazione tramite assegno. In un Paese dotato di un poderoso background religioso e culturale completamente diverso da quello dell’Asia buddista, gli insegnamenti di Gautama Budda attraggono a loro soprattutto persone che sono intenzionate a comprenderli in pratica tramite esperienza e, come sappiamo, l’esperienza della Meditazione Vipassana non tende a presentarsi in vesti particolarmente accattivanti o seduttive.

John Coleman comunque non doveva essere, neppure allora, particolarmente desideroso di conquistare fama e onori, tant’è che per alcuni anni tentò di occuparsi solo della sua vita e della sua famiglia. Nel 1971 Sayagyi U-Ba-Khin morì, dopo una vita impeccabilmente dedita all’insegnamento del Dhamma e ai suoi doveri di alto funzionario governativo, dimostrazione concreta dei potenti effetti positivi generati dall’applicazione delle leggi del Dhamma nella vita di ogni giorno.I suoi discepoli continuarono a diffondere i suoi insegnamenti, in Asia ed Occidente, ed alla porta di John Coleman, erano i primissimi anni ‘70, cominciarono a bussare sempre più insistentemente giovani occidentali reduci delle Indie , che venivano a lui indirizzati da Sri Goenka, anche lui discepolo di Sayagyi U-Ba-Khin, ed in quei tempi Insegnante di Meditazione Vipassana a Bombay.

John Coleman si trovò un pò alla volta sempre più insistentemente invitato a guidare intensivi di Meditazione Vipassana in Occidente; dapprima in Inghilterra, e poi con il passare degli ani in tutta Europa e alla fine praticamente in tutto il mondo, insegnando cosi il Dhamma a molte migliaia di studenti e confermando nella pratica le indicazioni di U-ba-Khin “... Io credo nel lento ampliarsi del cerchio a partire dal perno centrale...” Nei primi anni del suo insegnamento, John Coleman fu invitato anche in Italia da alcuni studenti che avevano praticato la meditazione Vipassana con Sri Goenka, e fu in quell’occasione, eravamo verso la fine Novembre del 1974, che ebbi occasione di conoscerlo. Da allora continuai a frequentare gli intensivi di Vipassana che venivano organizzati regolarmente in Inghilterra dal gruppo locale, e a queste spedizioni cominciarono ad aggregarsi altri amici interessati all’esperienza meditativa.

Cominciò a formarsi cosi un primo nucleo italiano di studenti che seguivano gli insegnamenti di Sayagyi U-Ba-Khin cosi come trasmessi da John Coleman, e l’aumentare dell’interesse generale per questa pratica ad un certo punto fu tale da poter invitare John Coleman a tenere regolarmente intensivi di Meditazione Vipassana in Italia. Tra la fine degli anni ‘70 e la prima parte degli anni ‘80 John Coleman venne quindi spesso in Italia, ed il gruppo di praticanti che seguivano i suoi intensivi di 10 giorni divenne sempre più cospicuo, nell’ordine ormai di parecchie centinaia di persone che venivano tenute regolarmente informate delle date dei ritiri di Vipassana in Italia e all’estero. In quegli anni, sia in Italia che nel resto d’Europa, gli intensivi venivano organizzati presso Centri, monasteri o anche strutture pubbliche che garantivano un’adeguata ospitalità e la necessaria tranquillità e assenza di stimoli distraenti . 

La nostra è un tradizione dichiaratamente laica, e quindi praticata da laici con le necessità organizzative, lavorative e familiari di chi vive nella normale quotidianità del mondo; tutto ciò si coniuga con una certa difficoltà con il tipo di impegno e la struttura organizzativa che richiede un Centro permanente adibito esclusivamente agli scopi della meditazione Vipassana. Nonostante ciò, agli inizi degli anni '80 gli studenti inglesi di John Coleman gli proposero di diventare guida spirituale e Presidente di un associazione direttamente collegata al Centro di Rangoon, che si sarebbe data una sede fissa e stabile.
Nacque così l'IMC Uk, che diede vita al Centro residenziale di Splatts House, di cui John Coleman fu presidente fino al 1985. In quell'anno John Coleman si dimise dalla presidenza del Centro separandosi, di fatto, come prima di lui aveva fatto Sri Goenka, dalla direzione dell'IMC di Rangoon che, dalla morte di Sayagyi U-Ba-Khin, veniva diretto dai suoi discepoli birmani. 

Nell'anno successivo John Coleman proseguì l'insegnamento del Dhamma in Europa presso vari gruppi di suoi studenti, compreso quello italiano; fu quindi tra il 1985 e 1986 che tra di noi maturò l'idea di fondare un Centro residenziale stabile. John Coleman in quel periodo era propenso ad insegnare liberamente ovunque fosse richiesto il suo lavoro, senza strutture organizzative che lo vincolassero. Fu quindi solo dopo numerose insistenze che accettò, per nostro grande beneficio, di assumere la guida spirituale dell'IMC Italia, che desiderò chia- mare così in ricordo del proprio Insegnante Sayagyi U-Ba-Khin.

John Coleman aveva spesso espresso le sue perplessità riguardo alle strutture associative ed organizzative. Da un lato esse sono necessarie, poichè ovviamente nessuna attività può esistere se non dispone d’un minimo di struttura, se non ci sono responsabilità ed incarichi, se non c'e' qualcuno che si occupa di svolgere le mansioni necessarie. D'altro canto però l'organizzazione, gli incarichi, i ruoli ecc. possono facilmente e rapidamente portare a situazioni rigide e insalubri, in cui colui che svolge un ruolo si identifica con il ruolo, cosicchè mentre è convinto di lavorare per servire il Dhamma corre il rischio di trovarsi inconsapevolmente ad agire ed operare come se il Dhamma esistesse per giustificare il suo ruolo.

Nascono così Centri di meditazione che si sentono più Centri degli altri, "studenti anziani" che si sentono più studenti degli altri e invecchiano senza guadagno, giovani praticanti che sanno tutto su come si deve sviluppare il "vero Dhamma" nel mondo, aiutanti che reggono sulle loro forti spalle il peso della vera comprensione di Sila, Samadi e Pangia, ecc.

L'atteggiamento di John Coleman fece si che, pur con tutte i difetti e le carenze del mondo, nascesse attorno all'IMC Italia un'organizzazione abbastanza laica anche verso "l'ideologia dell'organizzazione", e si creassero ruoli abbastanza fluidi a cui, tutto sommato, nessuno teneva eccessivamente. Nonostante ciò, le cose necessarie erano fatte, e l'attività del Centro ebbe modo di proseguire con successo fino al 2012, creando l'ambiente e le condizioni che sono necessarie allo sviluppo della pratica. 

Dal 1986 al 2012, l'IMC Italia ha potuto organizzare almeno un centinaio di ritiri intensivi di dieci giorni, e moltissime altre occasioni (fine-settimana ed incontri serali di meditazione) utili agli studenti per mantenere e approfondire la pratica ... Per tutto questo, grazie John!

Buddismo Laico, Aprile 2000

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